Storie in Breve - Update
Il Grande Cambiamento
L'Economia del Turismo
I nuovi scenari del cambiamento nell'Era della Trasformazione digitale: selezione di storie in breve e update da fonti autorevoli
Il nostro turismo? Incoming dei turisti stranieri a parte, al momento fermo o quasi, è indispensabile che proviamo ad avere fiducia. Nonostante ..
È ora che non ci lasciamo più dominare solo dalle cattive notizie, che pur non possiamo ignorare. Dobbiamo farci dominare e nutrire dalla fiducia. E turisticamente parlando ostinarci a vedere il famoso bicchiere anche solo "un quarto pieno".
Sono ancora molti gli italiani che possono permettersi una vacanza. E ne hanno una voglia matta, ci scommetto. A casa nostra, a casa loro: in Italia.
Appena suoneranno i telefoni della Reception tornerà tutto come dopo? Difficile, però possiamo fare della nostra Italia il Paese turisticamente più bello del mondo. Così lo sarebbe anche per noi come suoi cittadini. O adesso o mai più ..!
That's really it!
TUTTO SARÀ COME DOPO?!?
Se tutto tornerà come prima, allora non avremo capito niente
“Dobbiamo rifarci il senno ...
Tutto torna come dopo ...
Ritorneremo a fare la vita di dopo ma intendiamoci, siamo cambiati per forza. . “(Alessandro Bergonzoni conversando con zio Monty)
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Il giocatore di videogiochi prodotto dalla rivoluzione digitale, valuta la minaccia di oggi, quella di domattina, rispondendo nel modo migliore possibile in maniera tale però che può smontare tutto in un niente.
Accanirsi con una sola soluzione al problema in base all'idea di fedeltà alla scelta è tipicamente «novecentesco» . L'uomo digitale invece non ha il mito della fedeltà alle sue scelte.
(Alessandro Baricco sempre conversando con zio Monty))
Adesso se ne accorgeranno di quanto conta il Turismo per il nostro Sistema Paese

Cosa é sta Filiera. Perché deve assolutamente ripredersi
Un'enorme e da sempre sottovalutata filiera la cui gravissima crisi che sta già piombando addosso al nostro Paese si presenterà facendosi posto con un orribile fracasso nelle previsioni sulla caduta del nostro Pil che potrebbe superare il 9%. Ed allora purtroppo ci si accorgerà di quanto conta per il nostro Paese il Turismo ed il suo enorme indotto.
Sistema Italia: una stanca e ripetitiva parolaccia. Come facciamo a reinventarla perché cambi ed aiuti le nostre imprese a ripartire con fiducia?
La nostra Economia Turistica - forse più di altri comparti - si trova dentro il corpo di un grande malato pandemico cronico chiamato "Sistema Italia".
E sconta le mille difficoltà per mancanza di una visione d'insieme che sappia ispirare coesione e coinvolgimento in tutte le strutture sociali: investimenti pubblici soffocati, infrastrutture carenti, scuola e università, corruzione, malaffare, burocrazia, spreco delle risorse, mancanza di piani strategici per l'energia.
La cultura con la C maiuscola che il mondo ci invidia e che noi invece bistrattiamo ad iniziare dalle sue opere, i suoi monumenti.
Senza dimenticare la cultura del Paesaggio, così importante anche per il Turismo.
E ancora la mancanza di una vera trasformazione digitale competitiva mettendo in campo un piano di coinvolgimento totale del Paese fino all'ultimo dei paesini semi-deserti degli Appennini. Senza dimenticare che il Turismo ne ha sfruttate per primo le enormi potenzialità.
RethinkingItaly. Perché serve un'assunzione di responsabilità personale
Mi fermo qui, siamo tutti bravi a citare sino alla noia queste mancanze. Dimenticavo i treni che non arrivano in orario.
Ecco allora un necessario passo di assunzione di responsabilità personale. Ad iniziare dallo smettere di dare la colpa sempre a qualcuno o qualcosa d'altro purché non siamo noi. E poi mettendoci impegno personale maggiore nella Cosa Pubblica.
I segnali attuali - ad iniziare dalla politica - non depongono a favore di una volontà protesa verso il ripensamento.
Imprese ed imprenditori italiani sono chiamati a mettere in campo la loro capacità per sopperire alle mancanze del Sistema Paese, rendendolo più competitivo.
Per un vero RethinkingItaly.
Il Sistema Italia e perché vorrei che oggi Indro fosse qui a dire qualcosa di diverso da allora
Il Sistema Italia cambierà solo se chi lo fa, chi lo alimenta, chi ci vive dentro cambierà profondamente e radicalmente mettendo in campo un pensiero nuovo in una testa cambiata, con un cervello cambiato: perché il Sistema Italia lo stiamo facendo noi, sì noi tutti, noi italiani che amiamo dare la colpa al Sistema.
Ricordiamo la lezione di Indro Montanelli sull'Italia e gli Italiani: la prima non ce l'avrebbe fatta, i secondi sì. Pessimista com'era non gli venne proprio in mente di auspicare che Italia ed Italiani gliela facessero insieme.
Sembra una missione impossibile ma bisogna pur cominciare da qualche parte.
Prendendo spunto proprio dal "nostro ora": anche dall'ora degli aiuti alle nostre imprese che se turistiche e del commercio sono particolarmente violentate.
Sino ad ora l'annunciometro degli aiuti ha funzionato bene. Sino ad ora..
Auguriamoci che le azioni dopo gli annunci non arrivino troppo tardi solo perché magari vogliamo male all'attuale coalizione che ci governa con pressapochesimo litigante. Non é il momento delle polemiche, già se le fanno continuamente fra loro mentre il nostro Paese é sull'orlo della catastrofe economica.
E l'annunciometro che sta già deludendo migliaia di imprese ed imprenditori potrebbe funzionare solo sino alla prima ondata di fallimenti se non si cambia in fretta marcia.
Quanti nel mondo del Turismo italico - Commercio compreso che ne dipende molto - nel frattempo stanno già a piedi?
Il mondo delle imprese e dei cittadini normali - la società civile quindi - stanno nel mondo reale.
Il mondo della burocrazia - quello troppo spesso mediocre, ottuso ed auto-referente - sta da un'altra parte.
Il suo grande merito é quello di aver creato un solco crudele e disumano con il mondo delle imprese e quello del cittadino normale.
Gli aiuti pubblici - non ce la faremo senza e lo sanno anche gli anti-statalisti - al momento arrivano solo con l'annunciometro. È la comunicazione politica baby.
E sino a questo momento arrivano solo a chi ha il sufficiente merito di credito. Provare a parlare con imprese e partite Iva..!
Cosa é il Turismo per l'Italia? Una grande locomotiva economica ed una formidabile ambasciatrice nel mondo.

Ci si accorge solo ora quanto conti per il nostro Paese non solo il Turismo ma anche e soprattutto la filiera enorme di cui è la locomotiva. Ne possiamo fare anche la locomotiva e l'ambasciatore nel mondo per promuovere la ripartenza del nostro Paese.
Con altre parole e in altri contesti parlando del ruolo del Turismo nel mondo e nelle società lo ha dichiarato recentemente anche il UNWTO, l'Agenzia Speciale Onu per il Turismo e ne ho riportato più avanti.
L'appello conclusivo poi di un esperto di economia turistica come Robi Veltroni nel suo articolo, sembra quasi voler dire: siamo noi del Turismo che dobbiamo prenderci la responsabilità di trovare e offrire la strada per uscire dal tunnel che non è solo di oggi, anche se ora è molto più lungo e più buio. Sistema Italia se ci sei batti un colpo ".
That's it!
Per il momento le parole di Robi Veltroni rimangono qui, nel tempo del post-ancora non post-corona virus
Perché sono parole dure ma necessarie quello di un grande professionista come Robi Veltroni (non mi paga, neanche ci conosciamo).
Parole che riassumono efficacemente lo spirito con cui tutti quelli che fanno impresa nella grande filiera dell'Economia Turistica sono chiamati ad affrontare insieme la dura realtà.

Ne viene fuori una fotografia che può far immaginare, a fine crisi, una drastica riduzione dell'offerta italiana ...
Smettiamo di pensare a quando tutto sarà finito. La priorità è sopravvivere adesso!
Servono velocità, idee brillanti, nuove e al di fuori dei vecchi metodi clientelari, per una volta studiamo per creare e difendere posti di lavoro e aziende, il consenso - ditelo ai politici - arriverà automaticamente.
Siamo noi del turismo che dobbiamo trovare le idee belle, utili e risolutive in questo casino devastante. Ai politici lasciamo il dovere di sostenerle economicamente.
Robi Veltroni - Fondatore e autore di Officina Turistica, docente formazione turismo, direttore di imprese turistiche, speaker. Uno che fa Turismo, oltre che «dirlo» ..
Parole sul turismo da leggere, parole da ascoltare. Dette da gente che di Economia Turistica ne capisce.
Officina Turistica indaga il sentiment di 400 operatori dell'ospitalità italiana
"Se nulla cambia, tra due / tre mesi potremmo perdere buona parte della nostra offerta".
Sentiment delle aziende intervistate. Pericolo abbraccio mortale con Ota a prezzi stracciati. Pericolo moria imprese turistiche. Vi basta?
- Il 62% degli intervistati pur avendo svolto misure di tutela per i dipendenti come il Fondo integrazione salari, hanno fatto da anticipatori di cassa per i loro dipendenti [nota mia: in attesa che la burocrazia pubblica muova il culo. Chiedo scusa..ma quando ci vuole ci vuole].
- Situazione economica compromessa e insostenibile già tra 2 mesi (43%),
dopo tre mesi propria attività a rischio (23%). Solo il 15% potrebbe resistere per più di 5 mesi.
Parole di Robi Veltroni che sottoscrivo
- «... gli operatori medio piccoli che non vedono l'ora di riaprire le disponibilità alle OTA perché è da lì che arriva la maggior parte del loro business e sono certo che sarebbero disposti a farlo senza esitazioni e a qualsiasi costo.
- In questo spaccato d’Italia non vanno dimenticati tutti i parvenu del turismo che hanno sottoscritto mutui immobiliari per offrire appartamenti sulle piattaforme di home rental come fosse un nuovo Eldorado, scevro da qualsiasi rischio imprenditoriale. Benvenuti nel Far West!
- ..chi sbandierava l'eccezionale “resilienza” del nostro sistema dell’ospitalità, che le gestioni piccole e familiari avrebbero garantito una ripresa più veloce, che l’extra alberghiero avrebbero risposto più semplicemente ai canoni imposti dal new normal post covid-19..
- ..dovremmo forse trovare soluzioni per sopravvivere nel durante, trovare le bombole con l'ossigeno giusto per resistere sott'acqua e non si sa per quanto.
- Dobbiamo comprare il tempo e bisogna trovare il modo di reperire i fondi per comprarlo.
- Non sarà semplice se, proprio mentre scrivo, si continua a litigare sugli aiuti europei, se su Facebook continuano le “sponsorizzate” di un manifesto del turismo raffazzonato e che lascia fuori due terzi della filiera.
[ io stesso ho in preparazione “L’improbabile Manifesto comprensibile dell’Economia del Turismo Sistema Italia". Anzi in rivoluzione post Covid e spero che non sarà raffazzonato]. - Uno scenario difficile se si pensa che solo una pioggia di soldi a fondo perduto e senza rendicontazione possa salvare il turismo – storiella già vista spesso in Italia..
- “Fare compromessi tra salute e economia”, garantire i flussi mancanti della tassa di soggiorno, sperare di risollevare l’economia turistica con borghi e treni storici (ancora!?), incentivare gli italiani a fare le vacanze in Italia nell’anno in cui non potranno andare all’estero. Ma per favore, sono tutte misure che negli anni non hanno funzionato in situazioni di normalità mi chiedo come possano funzionare in un caso straordinario come questo..»
CONTINUA A LEGGERE: Il primo sondaggio Covid-19 di Officina Turistica e Travel Appeal "Siamo deboli e dobbiamo comprarci il tempo"
Mercato interno. Quale scenario per il 2020? - Officina Turistica
di Tiziana Tirelli
Questa é proprio bella domanda. Ecco alcuni spunti dal suo articolo
I futurologi e le ovvietà
«Siamo seri: nessun può indicare cosa succederà nel mondo turistico quando ci sarà comunicato che potremo riprendere le nostre abitudini. Nessuno di noi, consulenti, operatori, manovali del turismo ha mai vissuto un'esperienza simile o assimilabile alla pandemia da coronavirus».
Più facile sembrerebbe pronosticare una pool position per l'extra-alberghiero e Tiziana ne illustra le ovvie ragioni.
E rammenta un dato importante che denota la gravità della situazione: il rapporto dell'UNWTO "Travel Restrictions" rileva che il 96% di tutte le destinazioni mondiali ha introdotto restrizioni totali o parziali dalla fine di gennaio.
N.B. A dire il vero io non sono più sicuro nemmeno dell'ovvietà: se parliamo di affitti brevi Airbnb non se la sta sta passando proprio bene e non solo per il tonfo in borsa, ma anche per il prestito da 1 miliardo, chiesto a titolo molto oneroso. Cui vanno aggiunti i licenziamenti in corso. E poi pesa sempre il fattore mobilità e con Airbnb si viaggia molto come transfrontalieri e a guardare le previsioni di UNWTO non c'è proprio da stare allegri.
Illuminante poi l'articolo di PhocusWire dal titolo “Airbnb lays off 25% of staff, cuts back investment in hotels, transportation “
Processo di accoglienza e Storytelling poco romantico
«..basato su criteri nuovi quali la sicurezza sanitaria, rispetto delle distanze, certificazione delle modalità di pulizia degli ambienti. Sinteticamente se sino a ieri andavamo a promuovere la vicinanza alla spiaggia, i tramonti, il cibo, da domani dovremmo abituarci a parlare di “certificato di tecniche di pulizia, sanificazione periodica, distanziatori sui tavoli. Si lo so, è tutto così poco romantico e molti discepoli dello storytelling forzato avranno problemi a riciclarsi, ma è la vita dopo il coronavirus, baby».
Ecco che il già vecchio storytelling evocativo su cui sino a ieri si é basata molta della comunicazione turistica va ripensato nel Tempo del Forse Grande Cambiamento.
Il paradosso positivo del caos Covid-19 e le 4 S + le 3L + la ricetta delle 4R di Tiziana
Tiziana Tirelli ci ricorda che data la presumibile carenza dell'arrivo straniero, dovremmo trovare tanti italiani quanti ne occupino improbabilmente gli oltre 5 milioni di posti letto..Auguri!
- Le 4 S di Kotler: sole, mare, sabbia, sesso;
- Le 3 L di Ejarque: Tempo libero, Landascape, Learning
[Mio nota sul simpatico e senza dubbio bravissimo professionista: quando parla in Pubblico o nelle interviste sfodera una invidiabile sicurezza quando lancia addosso al pubblico o ai suoi interlocutori le sue "verità turistiche" oserei dire "drasticamente assolutistiche"; beato lui..mah!); - Le 4 R di Tiziana: Ricostruire, Ripartire, Rinnovare, Rinascere
Sarà un caso ma a Tiziana suggerirei di inserire una quinta R che io ho già usato nelle storie di questo mio sito e ho fatto un hashtag su Twitter: RethinkingItaly .
Credo che ci sarebbe così tanto da fare in quella R che potrebbe forse sconfiggere la sua comprensibile paura di cosa sarà del suo lavoro domani, tanto che le tocca riflettere sul serio sulle sue 4 R, come afferma di sé stessa nel suo interessante articolo.
Su assunzioni nelle imprese, con parole mie. Mondo Impresa Turistica: un compartimento culturale stagno
Quando si parla di assumere, le imprese turistiche sembrano ignorare quelli / e che non sono turisticamente certificati sotto il profilo del percorso di studi o esperienze di lavoro. È uno dei tanti sintomi di un'economia turistica tutta italiana fatta a mo' di compartimento stagno, forse stagnante e non tutto per colpa sua.
E Tiziana tira fuori il lavoro di Unioncamere / Ministero del Lavoro Sistema Informativo Excelsior che evidenzia come si assuma solo un «fottuto» - cito testualmente - 0,3% di personale con background professionale delle categorie intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione per grandi gruppi professionali. Nel resto dell'economia la quota di assunzione sale al pur ancora scarso 4,7%.
Conclude infine con un appello vibrante: «Rinasciamo da questo fottuto 0,3% e facciamo progettare il turismo a chi vive di turismo, basta tavoli inutili, basta passerelle, basta ... Ops, l'ho detto!». Il resto dei basta ve li lascio scoprire se leggerete il suo pezzo.
Ops, l'ho riportato!
CONTINUA A LEGGERE: Mercato interno. Quale scenario per il 2020
Gli scenari Post Covid visti dagli esperti del turismo italiani
Spunti da alcune interviste di “Comunicazione nella Ristorazione“
Simone Puorto - Giornalista, Esperto di Turismo e Innovazione, Autore e Formatore
L'arte difficile delle previsioni e della Comunicazione quando mancano precedenti da cui pescare
Mi riprometto di seguire da vicino il Design della Comunicazione nel tempo del Post Covid. Ed in quell'occasione non mancherò di mettere sotto la lente quanto affermano ogni giorno i futurologhi.
Cominciano con l'intervista a Nicoletta Poliotto di Simone Puorto che ha usato parole dissacranti ma rispondenti alla realtà, almeno per come la vedo io.
Perché nel casino in cui si muove la Comunicazione Covid – non esclusa la Comunicazione Turistica - sono troppi i Futurologi ed i Profeti che con sicumera e senza usare un minimo di prudenza e un “più smodato e doveroso uso del condizionale“, sparano scenari post covid con certezza profetica. Senza potersi basare su dati previsionali attendibili o comunque interpretati senza accennare minime e sagge cautele.
Io se non in tutto condivido in grandissima parte quanto afferma in maniera decisamente dissacrante Simone Puorto: e si adatta a tutta la Comunicazione corrente sul Covid ed il Post Covid. Ecco qualche passaggio. E poi un commento.

Siamo chiamati a fare previsioni con set di dati limitati, frammentari, sensazionalistici, semplificati, gonfiati, confusi, politicizzati, pregiudiziali, strumentalizzati, contraddittori e aggregati con una metodologia che chiamare fragile è un eufemismo.
Questo rende impossibile qualsiasi argomentazione razionale, figuriamoci una previsione.
Chiunque ha l’arroganza di fare previsioni basandosi solo sulle informazioni correntemente di pubblico dominio circa il COVID-19 sta mentendo spudoratamente o ha accesso a dati sconosciuti al resto del mondo.
Oppure (e questo è uno scenario, nella sua malvagia banalità, ancora più spaventoso) è abituato a interpretare la realtà sulla base di fragili fallacie e pontificando su un modello che non è metodologicamente troppo distante dal lanciare una monetina e fare testa o croce“.
Il mio punto di vista sul futuro del turismo, quindi?… Nessuno.
E ogni consulente (serio) dovrebbe dare la stessa risposta. Non è nichilismo intellettuale, ma, come non creo una strategia marketing fino a che sono sicuro dell’accuratezza del dato di partenza, ancor meno mi sento deontologicamente (ed eticamente) giustificato a fornire linee guida e indicazioni sul futuro del travel sapendo quello che so oggi sul Coronavirus.
Ricordate che una previsione non è migliore del campione di dati sulla quale si basa. MAI.
Non esistono eccezioni e senza dati quello che ci rimane sono solo le opinioni, nemiche giurate del modello scientifico, razionale e anti-emozionale al quale tutti i consulenti hanno (o dovrebbero avere) giurato una fedeltà quasi ippocratica.
Accade ogni giorno che siamo "costretti" a fare previsioni, fosse anche pianificare il bilancio familiare se non quello d'impresa. All'albergatore - solo un esempio per stare in tema - gli tocca pur fare previsioni per decidere se aprire l'albergo perché qualche telefonata arriva.
O tenerlo chiuso perché immagina che saranno troppo pochi gli ospiti almanco per pareggiare i costi. E deve pur fare qualche fottuta previsione circa sto Mondo del Post Covid per pianificare le assunzioni stagionali fosse anche al minimo.
Io credo che gli esperti del Turismo - pur con estrema prudenza in questa fase delicata dove il "previsionismo" facile é una tentazione- dovrebbero saper offrire alle imprese non tanto e solo indicazioni o linee guida, ma piuttosto il risultato delle ricerche ed approfondimenti da fonti autorevoli capaci di fare analisi serie.
Su cui fare insieme al cliente ragionamenti ponderati, aiutandolo a superare la fase emotivamente difficile del momento, traguardando non solo il domattina ma anche il medio periodo.
Ovviamente sempre che gli esperti stessi non ritengano di essere loro stessi le fonti autorevoli perché dimensionati per far questo servizio ai loro clienti.
Nonostante la mia lunga esperienza professionale nella direzione di imprese turistiche e dei servizi io stesso mi affido alle fonti che reputo autorevoli per offrire possibili il quadro di possibili strategie.
Perché la ripartenza comunque ha bisogno di scenari possibili da cui partire, anzi ripartire. Sì, ma cosa proporre poi di concreto alle nostre imprese?
Anche nella Ripresa Turistica dove niente é certo ed i Big Data non ci aiutano molto, l'unica strategia possibile forse - e dico forse per richiamarmi alla prudenza - è quella di applicare il metodo del "possibilismo".
Un metodo che con un'orrida parola esprime la necessità e la capacità di saper sperimentare pronti a cambi di strategia immediati.
L'adattamento rapido agli scenari che ci attendono in tutta la loro imprevedibilità sarà uno dei fattori determinanti per il successo delle imprese, forse addirittura per la loro stessa sopravvivenza.
Per le imprese della filiera turistica sarà molto più difficile perché l'ospite "quarantenato" non viaggia o viaggia con restrizioni territoriali..e banalità delle banalità il Turismo si basa su di un concetto che va in direzione eguale e contraria alle pandemie: La Mobilità.
Ma il nostro Turismo e le nostre imprese hanno una caratteristica unica: sanno essere resilienti. E sulla resilienza noi Italiani ce la possiamo giocare. Nonostante il Sistema Italia, nonostante noi mi verrebbe da dire, perché ciascuno dentro quel noi ne porta una piccola o grande parte di responsabilità personale.
Roberta Garibaldi Docente Universitaria ed Esperta di Turismo Enogastronomico
Il turismo enogastronomico rappresenta una leva su cui puntare per la ripartenza del nostro Paese.
Diminuiranno i viaggi all’estero a beneficio del turismo domestico, in particolare verso le aree rurali. Le aziende agroalimentari e vitivinicole – le quali non hanno dovuto fermarsi nel corso dell’emergenza – potranno sicuramente trarne beneficio. C’è e ci sarà spazio per offrire proposte, anche pensando a nuove modalità e strumenti. Fondamentale per gli operatori sarà tenersi aggiornati.
[Idea 5 stelle la voto senz'altro]
Un elemento da valorizzare, anche in ottica di lungo periodo, sarà il Vigneto.
Definito luogo evocativo ed olistico, dal grande fascino, meta possibile di eventi come degustazioni, per attività sportive quali trekking, nordic walking, Mountain Bike… Per nuove proposte come yoga o attività artistiche, soprattutto considerando le limitazioni degli spazi chiusi e la necessità di contingentare gli accessi per mantenere il distanziamento sociale.
Edoardo Colombo - Autore Hoepli
Il distanziamento sociale influirà sui comportamenti di viaggio e i luoghi meno congestionati saranno considerati più rassicuranti e preferiti alle spiagge e alle città d’arte tradizionalmente più visitate. L'auto il mezzo preferito e più comodo per raggiungere località minori.
[Delio quello del marketing turistico e territoriale – I luoghi o destinazioni minori, I luoghi non turistici ovvero nuove possibilità di sviluppo sostenibile. I luoghi della Montagna Abbandonata che possono essere riscoperti]
Marianna Marcucci - Digital Media Curator
Marianna manifesta decisamente ottimismo, basandosi sul presupposto della voglia di viaggiare delle persone.
Tecnologia in viaggio a gogò, dallo smartphone agli scanner per la temperatura. Cita anche i robot receptionist.
Delio quello critico: il robot alle reception lo capisco almeno in parte in città per la clientela business. Ora dico una cosa da homo digitalicus sin dal primo modem che ti ronzava nelle orecchie a caccia di un collegamento con il nuovo mondo del subito dopo Arpanet:
se da turista trovo il robot alla reception é possibile che compia qualche gesto inconsulto. È puro Mondo Orwell Post Covid 1984.
E non mi fermo neanche a spiegare i 2.500 motivi per cui non voglio questo tipo di accoglienza turistica da calcolo quantistico spinto da algoritmi diabolici AI.
Se a quel turismo magari da prezzi di saldo dovessero piacere robot che fingono di interessarsi all'ospite, bé, quel turismo è meglio se ne stia a casa in quarantena perenne sinché morte (solo digitale dai) non sopravvenga. Delio dixit e se ne prende la piena responsabilità.
Però Marianna conclude con una bella cosa che mi piace molto e qui torniamo decisamente al turismo dal volto umano: “Sono ottimista, il mondo del travel ha, da sempre, una caratteristica meravigliosa, la resilienza”.
Mi piace molto il concetto, e sono convinto che Arianna non si riferiva alla resilienza robotica..o almeno spero.
Giovanni Luongo - Hospitality Expert
A gennaio il belpaese turistico prevedeva una crescita delle presenze turistiche pari ad un 3,5%. E ora?
[Delio quello critico ma non con Luongo, bensì con il parametro presenze: da economista apprendista stregone approssimativamente informato qual "io mi pagello", voglio sapere quanto è il valore aggiunto di ricchezza che produce in soldoni sonanti l’immane filiera turistica con tutto il suo indotto, accidenti a ste c..o di presenze. Ops chiedo scusa, mi è scappata!].
“La priorità a questo punto è ipotizzare almeno lo scenario futuro per affrontare quella che possiamo definire una “nuova era del turismo”.
Bella domanda: se ci sarà una nuova era turistica sarà dentro come non mai nella nuova era post covid..di cui per quanto ci cimentiamo nelle previsioni di come sarà, nessuno veramente può dire. Quindi per stare sullo specialistico va bene che cerchiamo di capire gli scenari della nuova era turismo.
Ma iniziamo a costruire un nuovo approccio allo studio dell'economia turistica facendola uscire di più dalla sua bolla.
E parto invitando gli esperti che non lo conoscono o lo hanno peso di vista a rileggersi il Manifesto di Skift dell'ormai lontano 2015 di Skift “The future of Travel in 2020". Alcuni suoi concetti non sono tramontati e comunque ci vide giusto e tutto sommato va bene tenerlo in considerazione anche nel nostro Covid 2020.
Un titolo fra tutti di quel Manifesto esprime un concetto a me particolarmente caro che più che tradurre traslo così:
« Marketing e Comunicazione Turistica dell'Impresa e della Destinazione devono essere studiati e pianificati prima di tutto in funzione dei cambiamenti nel comportamento dei consumatori tutti, non solo quelli che nella bolla turistica a chiusura stagna a noi cara identifichiamo con il nome di turisti ».
The future of Travel is“consumer in” instead of “silos out".
Being fanatical focused on the changing consumer behaviors across all sectors, not just Travel»
Ecco poi un'altra osservazione interessante di Luongo sul turismo cosiddetto di massa: “non vedremo per diverso tempo le scene che per anni hanno caratterizzato il cosiddetto turismo di massa, a favore di uno più sostenibile ma con numeri sensibilmente ridotti“.
Mi viene in mente un titolo "Comunanze: Caffè sospeso e Turismo di massa sospeso. A chi lo offriremo se poi scarseggiassero gli avventori?!?
Giulia Eremita - Coordinamento Digital Strategy & Innovation BTO2020
“ Volenti o inconsapevoli, riprenderemo a viaggiare perché è nella natura dell’uomo e delle cose, lo faremo certamente prima in prossimità, nella natura e all’aria aperta, poi via via acquisiremo più sicurezza per entrare in contatto con la cultura, la storia e le tradizioni”.
Questo poi che arriva lo sottoscrivo come auspicio anche perché fa parte dei principi di un tema a me caro che è il marketing turistico e territoriale.
“Diversificheremo, guarderemo al nostro business su più livelli, con un’attenzione particolare verso il territorio e la comunità locale. Sarà un viaggio eccitante, la base per costruire qualcosa di unico. Sarà una nuova era di collaborazioni e partnership tra settori che prima di oggi non si parlavano, ci saranno nuove modalità di promozione e probabilmente anche nuovi emergenti canali di distribuzione”.
Antonella Brugnola - Esperta in Turismo Extra Alberghiero
Antonella Brugnola fa una riflessione che mi colpisce più delle altre perché tocca un tema a me caro: la destinazione come occasione di vacanza ma anche come potenziale luogo per tornarvi per viverci e lavorarci. Un altro principio a me caro del marketing turistico territoriale.
“Nel settore extra-alberghiero i viaggi riprenderanno, recuperando il tempo di lockdown. Il lavoro da remoto dei nomadi digitali garantirà una altra fonte di affitto delle case.
Si arriverà a una situazione di equilibrio tra affitti brevi e lunghi, con pace dei sindaci di quei comuni in cui l’overtourism aveva raggiunto livelli insostenibili. Gli affitti delle case diventeranno ancora più flessibili, a seconda della domanda specifica, short/medium/long term“.
Spunti da Comunicazione nella Ristorazione
Interviste a cura di Nicoletta Poliotto
Scenari del Travelling visti da UNWTO, l'Agenzia Speciale Onu Turismo
I numeri drammatici dell'Economia Turistica mondiale: in caduta libera la previsione degli arrivi.
(Tourism has been hit hard, with millions of jobs at risk in one of the most labour-intensive sectors of the economy)
- «International tourism down 22% in Q1 and could decline by 60-80% over the whole year.
- 67 million fewer international tourists up to March translates into US$80 billion in lost exports
- UNWTO has outlined three possible future scenarios depending on how the crisis unfolds»
International tourist arrivals, 2019 and Q1 2020 (% change)

Tre scenari per gli arrivi 2020. Già persi 80 miliardi di dollari di export
I tre scenari che l'Agenzia Onu del Turismo vede possibili
SCENARIO nr. 1
Stima basata su una graduale riapertura dei confini internazionali e un allentamento delle restrizioni di viaggio entro primi giorni di Luglio
Scenario nr. 2
Stima basata su una graduale riapertura dei confini internazionali e un allentamento delle restrizioni di viaggio entro primi giorni di Settembre
Scenario nr. 3
Stima basata su una graduale riapertura dei confini internazionali e un allentamento delle restrizioni di viaggio entro primi giorni di Dicembre
International tourist arrivals in 2020: three scenarios (YoY monthly change, %)

Sì, ma dico come faccio a proporre di nutrire fiducia se non ci date almeno una notizia positiva?? Recuperiamo nel 2021..
Gli esperti prevedono il recupero nel 2021. Ad iniziare dalla domanda interna, prima ancora di quella internazionale.
Si spera comunque in qualche segnale positivo già nell'ultimo trimestre 2020.
La clientela business riprenderà i suoi viaggi di lavoro con gradualità: prima ripartiranno i viaggi a scopo turistico.
Africa e Medio Oriente potrebbero essere i primi a ripartire. Meno ottimismo per il continente americano. Europa ed Asia? Il 50% del panel degli esperti punta ad una ripresa già nel 2020..!
Vabbè: 'Hanno da passà nuttate assai..
CONTINUA A LEGGERE..: international tourist numbers could fall 60-80% in 2020, unwto reports
"Le parole da sole non salveranno il lavoro". L'UNWTO richiede un'azione decisa da parte dei governi per sostenere la ripresa del turismo
- Il Comitato di crisi del turismo globale chiede ai governi di "andare oltre le parole" e di iniziare a intraprendere azioni decisive per salvaguardare i milioni di posti di lavoro minacciati dalla pandemia COVID-19.
- Il rapporto dell'UNWTO "Travel Restrictions" rileva che il 96% di tutte le destinazioni mondiali ha introdotto restrizioni totali o parziali dalla fine di gennaio
- Il Segretario generale dell'UNWTO Zurab Pololikashvili ha detto: "Questa crisi ha dimostrato la forza della solidarietà al di là delle frontiere. Ma le belle parole e i bei gesti non proteggeranno i posti di lavoro né aiuteranno i molti milioni di persone la cui vita dipende da un fiorente settore turistico.
I governi hanno l'opportunità di riconoscere la capacità unica del turismo di fornire non solo posti di lavoro, ma anche di promuovere l'uguaglianza e l'inclusione.
Il nostro settore ha dimostrato la sua capacità di ripresa e di aiutare a sua volta le società a riprendersi. Chiediamo che il turismo riceva ora il giusto sostegno per guidare ancora una volta gli sforzi di recupero". - Il Segretario generale Pololikashvili ha anche invitato i governi ad abolire tali restrizioni non appena sarà sicuro farlo, in modo che le società possano ancora una volta beneficiare dei benefici sociali ed economici che il turismo può portare.
- Guardando al futuro, il Comitato di crisi del turismo globale sta lavorando ad un piano di ripresa per il settore. Questo sarà incentrato sull'apertura delle frontiere e sul miglioramento della connettività, lavorando al tempo stesso per aumentare la fiducia dei consumatori e degli investitori.
- Per aiutare i paesi a tornare a crescere, l'UNWTO lancerà presto un nuovo pacchetto di assistenza tecnica per la ripresa. Ciò consentirà ai suoi Stati membri di costruire capacità e di migliorare il mercato e di promuovere il loro settore turistico nei prossimi mesi.
- Il Comitato di Crisi Turistica Globale di UNWTO: OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), dell'ICAO (Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile
- IMO (Organizzazione Marittima Internazionale)
Alcuni nomi rappresentati dal Dipartimento dei membri affiliati che affianca il Comitato in rappresentanza del settore privato, della società civile e del mondo accademico.
IATA (l'Associazione Internazionale del Trasporto Aereo), ACI (l'Airports Council International), CLIA (Cruises Lines International Association), WTTC (il World Travel & Tourism Council), IFC (International Finance Corporation), OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro)
Continua a leggere..: “WORDS ALONE WILL NOT SAVE JOBS”: UNWTO LEADS CALL FOR FIRM ACTION BY GOVERNMENTS TO SUPPORT TOURISM RECOVERY"
Scenari del Travelling visti da Phocuswire
Viaggi in aereo e treni dopo il Covid-19: non sarà più come prima
Le code ai controlli per l'imbarco
Saranno più lunghe a causa del moltiplicarsi dei controlli oltre quelli ordinari, a cui si aggiungeranno quelli sanitari.
Oltre al passaporto
Ti servirà ben più del passaporto. Avrai bisogno di certificati sanitari, validazione dei motivi del viaggio - nel breve periodo almeno - potrebbe essere adottate persino misure come il braccialetto sanitario con codici a barre. Se poi starnutirai o tossirai vedrai come sarai guardato male e con sospetto.
Partenze scaglionate. Compagnie aeree che saltano
Si viaggerà a partenze scaglionate secondo i vari momenti stagionali e anche settimanali, e a costi ben maggiori per la causa della difficoltà dei posti e delle grandi difficoltà con cui molte compagnie aeree riusciranno a raggiungere almeno il break-even.
Già si prevede che molte compagnie aeree low cost salteranno perché il loro modello di business non regge con le restrizioni imposte via via dalle autorità. Restrizioni che dureranno un bel pezzo.
Ci sono poi le difficoltà finanziarie per la mancanza forzata di passeggeri dallo scoppio del Covid-19 e le difficoltà a rispettare le misure via via imposte a bordo.
Prudenza nel descrivere scenari per una nuova normalità. La verità é che si va per tentativi e sperimentazioni
PhocusWire - di questo me ne sono accorto da qualche tempo - ma non solo essa, prova a fornire scenari ma ammette che il recupero della normalità non è per niente certo.
Troppe le incognite e non sono le pandemie già sperimentate dall'avvento della globalizzazione in poi. È qualcosa di diverso.
Cita Paesi come l'Italia che a causa dell'incubo che sta vivendo potrebbe essere molto riluttante a riaprire le frontiere per l'ingresso di stranieri.
Bagagli, fashion e kit igienizzanti
Il nostro modo di preparare i bagagli cambierà. Porteremo con noi kit per disinfettarci continuamente le mani e gli oggetti personali e forse saranno consentiti flaconi più capienti degli attuali 100 ml. Molti porteranno la mascherina e gli influencer invaderanno Instagram con quelle fashion.
Questa sin troppo facile previsione non é per niente bella. E potrebbe riguardare ciascuno di noi: il rigetto sociale se sei malato
Alla società non piacerai quando sarai malato. E poi a nessuno piacerà mettersi in viaggio con un raffreddore in corso. Non sarà socialmente accettabile. In tali casi potrebbero potenzialmente aumentare i no-show agli imbarchi a causa della stigmatizzazione sociale anche per un semplice raffreddore che ti potrebbe far sentire un paria.
Treno o aereo?
Preferiremo il treno all'aereo quando possibile. Il treno ha situazioni di maggiore confort, maggiore possibilità di distanziamento e - sembra banale ma non lo é - un finestrino ampio per guardare agli spazi aperti.
Qualità interna dell'aria che respireremo a bordo: un plus da marketing
La qualità dell'aria filtrata negli arei sarà un plus nel marketing delle compagnie aeree. Alcune delle quali hanno già iniziato ad inviare email ai clienti informandoli delle iniziative prese. E sarà una domanda posta sempre più spesso dai travellers
Continua a leggere..: You will travel after COVID-19 - but it won’t be the same
Intervista della teutonica Bild alla pragmatica signora von der Leyen. Parla anche di vacanze ed anziani..invitati a non andare in vacanza
«Perché nessuno dovrebbe prenotare le proprie vacanze estive in questo momento.
Perché gli anziani devono limitare i loro contatti ancora per un bel pezzo»
Anche la signora von der Leyen non sa che pesce pigliare quando le si chiedono previsioni sulle vacanze degli Europei. Anzi lo sa: risponde in maniera realistica, anche troppo ..
Prenotare la vacanza?: «Consiglierei di attendere. Nessuno può fare previsioni affidabili per luglio e agosto, al momento ». Agli anziani Il Presidente della Commissione consiglia di stare a casa sino alla fine dell'anno. Il che tradotto in termini turistici significa niente turismo della terza età sino al 2021.
Quindi cari operatori turistici italiani:
Turismo della Terza Età, a risentirci per il momento. Turismo Incoming Italia e Busunternehmen, a risentirci per il momento. Mein Gardasee, a risentirci per il momento. Tutti al mare? Ne riparliamo ..
Il realismo teutonico di Ursula : «Dovremo imparare a convivere con il virus per molti mesi, probabilmente fino all'anno prossimo»
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