Rethinking Italy
Se tutto questo é il risultato degli sconquassi creati dal pensiero e dall'agire che governano Economia e Umanità, come potremo pensare di risollevarci se non penseremo ed agiremo diversamente da subito?

Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Il racconto di imprenditori e le loro aziende, territori, persone che ricominciano affrontando un mondo nuovo e diverso in cui stanno avvenendo cambiamenti epocali, o meglio vere e proprie mutazioni.
Ripensandoci per un riprenderci diverso e migliore. Con ottimismo, speranza, e fiducia.. nonostante tutte le difficoltà.
Consapevoli che niente sarà più come prima, niente potrà e forse nemmeno dovrà essere più come prima.
Perché ci piaccia o meno se non cambieremo noi sarà il cambiamento a costringerci a farlo.
Iniziamo ora ad immaginare ed agire per una Ripresa diversa in un'Italia che vogliamo diversa.
Progettiamo il Cambiamento: una nuova Civiltà del Lavoro e dell'Impresa, dell'Economia e della Finanza, della Cosa Pubblica, del Cittadino con i suoi diritti e doveri.
Per un'Italia migliore..un'Italia più bella. That's it!
Storie
Post Corona Virus
Rethinking Italy
O adesso..o mai più
@deliopicciani
segue ed aderisce a #FutureOfItaly
Mentre inseguiamo i racconti dei Nostradamus del nostro tempo che si affannano in incerte profezie, il quotidiano ci racconta una realtà che insieme ad una emergenza sanitaria con cui convivremo a lungo, sta rivelando ogni giorno di più la nostra emergenza economica.
Il racconto di imprenditori e le loro aziende, enti e territori, persone che ricominciano affrontando un mondo nuovo e diverso in cui stanno avvenendo cambiamenti epocali, forse vere e proprie inattese mutazioni.
Cerco e narro le Storie di chi segue la strada del cambiamento delle strategie e dei sistemi che governano ed influenzano economia e finanza, imprese, professioni, territori, società e persone nella ripensante "Nuova Era della Trasformazione Digitale"
La narrazione del Cambiamento: news, studi, ricerche ed approfondimenti da fonti autorevoli su
www.deliopicciani.it/rethinkingitaly/
#postcoronavirus - #RethinkingItaly
Countdown lokdown: “ 'Anno da passà nuttate assai "
Ma prima di tutto... Il Brand Italia Vale e ce la farà?!? Intanto guardate un pò..! dal Guardian!
Aggiornamento post balconi canterini
Da quei giorni in cui gli Italiani cantavano dai balconi ai giorni attuali. Quelli sono stati momenti di una sana retorica buonista - ci vuole anche quella suvvia - in cui eravamo tutti solidalmente reclusi.
Ora stiamo affrontando momenti altrettanto difficili, con drammi diversi forse. Quelli del Post CoronaVirus.
Se come Italiani ancor prima dell'Italia non avremo appreso nulla dalle lezioni del Covid 19, avremo perso l'unica occasione per cambiare. E forse saranno i cambiamenti a travolgerci.
Non é ancora finito il dramma sanitario e già incombe il dramma per molti lavoratori ed imprese italiani.
La retorica ci impone di dire e di dirci: “L'Italia ce la farà". È stata battezzata Fase 2 e la comunicazione da sanitaria sta divenendo gigantescamente secondo-fasista.
Io da tempo raccolgo risorse e spunti sulla fase che solo se attuata subito e già insieme alle azioni tampone della 2a ci permetterà di alimentare l'unico e primo Bastione che va presidiato a dispetto di tutto: La Speranza.
That's really it!
Una nota importante di cui tener conto per chi legge il mio post
150 importanti Leader del Turismo USA il 10 marzo hanno pubblicato su Destination International una dichiarazione sul coronavirus riportando nel titolo del comunicato: «U.S. Officials: "It Is Safe for Healthy Americans to Travel"».
(Health and government officials).
Di ora in ora le situazioni descritte possono mutare a causa dell'emergenza mondiale in atto. Mi attendo che la situazione si aggravi rapidamente anche negli Stati Uniti e che le Autorità competenti debbano prendere una posizione molto diversa sui viaggi interni.
CoronaVirus. Un'iniziativa di Destination International che lascia senza parole

Sul sito di Destinations International - la più grande associazione mondiale delle organizzazioni delle destinazioni turistiche che conta 600 membri delle DMO (Destination Management-Marketing Organisations) e quasi 6.000 professional della destinazione turistica sparsi in tutto il globo - il 10 marzo é apparsa una dichiarazione ufficiale di 150 importanti Travel Leader Usa che sinceramente mi ha lasciato quasi sbalordito. E non so ancora cosa pensarne. Ovviamente il tema era il coronavirus.
Scorrendo la lista dei firmatari si notano molte organizzazioni importanti, decisamente firme rappresentative dell'economia turistica americana. I titoli con cui apre la dichiarazione sottoscritta non possono che lasciare di stucco noi italiani che in questo momento viviamo reclusi in casa.

Destination International
“Travel Leaders Echo Experts: Make Fact-Based Decisions About Traveling“
“U.S. Officials: "It Is Safe for Healthy Americans to Travel“
Tale dichiarazione credo debba far riflettere. Soprattutto sul modello e la cultura del business che stanno dietro questo stile di Comunicazione che è certamente il frutto di una precisa scelta strategica: la vogliamo chiamare commerciale, di marketing?
Business is business banalmente detto?
A tale riguardo la faccio breve: noi stiamo adottando le misure giuste e soprattutto necessarie, ed anzi aspettiamoci di doverle incrementare.
I nostri amici e colleghi americani stanno scherzando col fuoco
That's it!
Qual'è il senso dell'atteggiamento americano e cosa possiamo disimpararne
Ora mi chiedo e chiedo a voi con i vostri commenti: qual'è il senso di alcuni passaggi della dichiarazione dei 150 Travelling Leader mentre il corona virus avanza inesorabilmente?
Scrivono che «I funzionari sanitari e governativi hanno continuamente assicurato il pubblico che gli americani sani possono viaggiare con fiducia in questo paese».
E ancora:
«Mentre è di fondamentale importanza rimanere vigili e prendere utili precauzioni in tempi come questi, è altrettanto importante assumere decisioni ponderate, razionali e basate sui fatti.
Sebbene i titoli possano essere preoccupanti, gli esperti continuano a dire che il rischio complessivo di coronavirus negli Stati Uniti rimane basso..»
E non manca certo, parliamo dell'onnipresente spirito americano, un riferimento al normale quotidiano che li attende nella prosperità.
«Le più recenti linee guida degli esperti indicano che per la stragrande maggioranza è consentito vivere, lavorare, giocare e viaggiare negli Stati Uniti, cercando e prestando attenzione alla più recente indicazioni degli esperti, che includono un uso vigoroso di buone pratiche sanitarie, simile alle misure preventive raccomandate per l'influenza stagionale: le comunità americane rimarranno forti e continueranno a prosperare».
Poi arriva un avvertimento minaccioso che leggo come ad uso tutto interno al sistema economico americano con un occhio alla salda alleanza con il potere politico centrale che nega quasi l'evidenza
Una previsione che purtroppo il nostro Governo ha già dovuto valutare attentamente prima di decidere le misure drastiche: la minaccia che l'economia salti del tutto.
«La decisione di annullare viaggi ed eventi ha un effetto a cascata che minaccia di danneggiare l'economia americana, da hotel, ristoranti, consulenti di viaggio e tour operator di proprietà locale al impiegati di servizio e di prima linea che costituiscono la spina dorsale del settore dei viaggi e dell'economia americana».
E quindi l'assicurazione di intento responsabile e tranquillizzante dell'industria dei viaggi la quale «manterrà le linee di contatto con i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, gli Stati Uniti Dipartimenti di Homeland Security and Health and Human Services e rimarranno vigili per eventuali cambiamenti».

Infine si rammenta che Destinations International è impegnata nel provvedere informazioni aggiornate, fattuali ed accurate sul COVID-19, grazie ad una mappa interattiva sull'espansione del virus sul sito internet, fornito da esperti del Johns Hopkins University...mentre si continua a viaggiare perché gli americani sani sono al sicuro.
Peccato che nel frattempo la scienza di fronte ad un virus non ancora ben conosciuto ci dice che una delle misure necessarie frenarne la diffusione pandemica mondiale é quella di limitare la mobilità. Evidentemente gli americani pensano o sono indotti a pensare diverso: i viaggi fanno bene all'economia, quindi avanti. Per il resto atteniamoci ai fatti..quali non si sa a questo punto.
Al momento in cui scrivo solo gli arrivi da altre nazioni sono via via bloccati.
Lascio a voi commenti ed osservazioni ulteriori su questa dichiarazione dei 150 Travelling Leaders americani.
Senza che la dichiarazione dei 150 è pubblicata - sino al momento in cui pubblico - sul sito ufficiale di Destination International.
Che evidentemente sostiene ed approva le linee del documento.
Cosa accade negli Usa mentre esce la dichiarazione dei 150 leader del turismo americano?

Ben sappiamo che di ora in ora anche là la situazione si sta rapidamente evolvendo in peggio, mentre Trump giorni fa contestava (intervista radiofonica a Fox) le cifre dell'Oms. Diviene difficile verificare tutte le notizie che si susseguono.
Nonostante lo stato di emergenza che Trump é stato costretto a dichiarare dopo giorni di atteggiamenti prima quasi irrisori poi via via meno baldanzosi, a tutt'oggi osservo alcune evidenze in atto a seguito della presa di posizione dei leader del Travelling statunitense.
- Ad oggi 15 marzo sul sito di Destination International da giorni campeggia la data della sua convention annuale a Chicago di luglio e da quello che leggo é una chiara dichiarazione di non voler precipitare le decisioni. Forse hanno ragione loro (??). Fatto sta che non mancano di avvertire le migliaia di membri attesi agli eventi che una serie di altri incontri può subire variazioni. Sta di fatto già accadendo di vedere in rosso eventi "postponed".
- La dichiarazione dei 150 leader del Travelling Usa che gli stessi americani sani possono viaggiare sicuri campeggia tutt'ora nel sito (sempre nel momento in cui scrivo)
- Che il coronavirus rappresenti una pandemia é ormai chiaro come ha confermato già l'11 marzo il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il quale fra il resto ha parlato di livelli allarmanti di inazione riferendosi evidentemente agli Stati riottosi ad intraprendere misure drastiche
- Che l'Amministrazione Trump da tempo stia cercando di mettere in atto una comunicazione di disinformazione sulla reale previsione della diffusione della pandemia virale negli stati americani sembra molto probabile
- La situazione americana cambia di ora in ora ed il Governo sta prendendone le misure ma le critiche sempre più pesanti da parte dei media si fanno sentire, ad iniziare dall'inadeguatezza del sistema sanitario ed ospedaliero se la situazione si aggrava
Per completezza: cosa significa esattamente pandemia? Ce lo dice la nostra cara Treccani
”Epidemia con tendenza a diffondersi ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territori e continenti: p. influenzale, p. vaiolosa”
Trump sta mettendo in atto una campagna di disinformazione sul coronavirus?

Anthony Fauci illustra i dati del Covid-19 al Presidente Trump in un briefing
N.B. Di ora in ora dal momento della pubblicazione del mio post la situazione americana si sta evolvendo. Tenete conto nel leggerlo.
Sulla rivista italiano Scienze edizione italiana di Scientific American esce un articolo dal titolo «La macchina della disinformazione dell'amministrazione Trump» di Charles Seife professore di giornalismo alla New York University e autore di Virtual Unreality: La New Era of Digital Deception.
«Il governo degli Stati Uniti sta impedendo a Tony Fauci, una delle massime autorità sanitarie della nazione, di parlare in pubblico, per il timore che esprima opinioni non in linea con la Casa Bianca sulla minaccia del coronavirus. E' una nuova fase della disinformazione governativa, in cui la soppressione burocratica della verità scientifica a favore di una narrazione politicamente accettabile diventa sistematica e su ampia scala».
Per la cronaca Tony Fauci é immunologo e dirige il National Institute of Allergy and Infectious Diseases.
Cosa può insegnarci la vicenda americana che vi ho raccontato?
Aumenta la portata del virus finanziario ed economico?
La vicenda americana ci dice che la mancanza di un atteggiamento diverso verso il coronavirus potrebbe concorrere a peggiorare anche quello altrettanto “pandemico del virus finanzeconomico“ che si sta già scatenando nelle borse mondiali e nelle imprese.
E se l'economia americana subirà contraccolpi seri noi ne subiremo conseguenze pesanti; pensiamo solo al nostro livello di export, ma anche al nostro Incoming Turistico.
Forse potremmo apprendere dalla vicenda turistica americana che vi ho raccontato, esemplificativa del loro modello di cultura del business e dello sviluppo.
Come? Disimparando dagli eccessi del loro modello di business. Un modello culturale prima ancora che di concezione dell'economia e della società.
Ua quasi parolaccia per il mondo business americano come sostenibilità presa come insulto al dollaro, che li porta coerentemente e quasi naturalmente ad esiti come la dichiarazione dei 150 Travelling Leaders.
No, non sto emulando i fautori dell'anti-capitalismo spicciolo, dell'antiamericanismo o del veterocomunismo.
Anche la Grande Finanza si sta accorgendo che quel modello non é più sostenibile.
Un esempio? La più grande società mondiale di investimenti, la “statunitense-issima“ BlackRock con i suoi 7.000 miliardi di dollari di risparmio gestito: il suo Ceo, presidente e co-fondatore Larry Fink nelle sue lettere annuali si rivolge a Ceo e clienti e parla della necessità della sostenibilità!
Ma BlackRock é ora atteso al varco per vedere se fa sul serio e dismetterà gli investimenti colossali nell'inquinamento verso la transizione energetica.
Tornando al nostro presente italiano, ogni iniziativa possibile che viene in mente - in particolare sulla Comunicazione - non é suffragata da esperienze precedenti che ci abbiano aiutato a costruire una bussola da usare al bisogno ed orientarci secondo linee guida testate.
Abbiamo imparato ad affrontare i terremoti, abbiamo affrontato il “facciamo le vacanze a casa nostra tedeschi", ricordate? La crisi petrolifera che frenò la mobilità e molte altre emergenze terrorismo interno compreso.
Ma non quello di una pandemia. Una situazione così non l'abbiamo mai vissuta.
E non credo proprio che vogliamo ora volgere lo sguardo agli amici americani per sapere cosa fare.
Noi dobbiamo riproporci qualcosa di diverso: perché siamo italiani ed in questo momento stiamo dando una lezione al mondo.
Sapremo farlo passata la tempesta?