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Exploring The Digital Transformation Era - Delio Picciani

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Sostenibilità diverse o fuffe? Successo sostenibile, quello d’impresa compreso

Sostenibilità ambientale a parte, scopro sempre più aspetti e campi diversi di applicazione del significato Sostenibilità. Ma anche possibili fuffe dietro l'angolo della Comunicazione

Delio Picciani · Data di pubblicazione: 8 Gennaio 2020 · Ultimo aggiornamento: 28 Aprile 2020 Economia e Sviluppo SostenibileFinanza Impresa e Sostenibilità

Storie
Finanza, Impresa e Sostenibilità. 
Impegni seri o solo fuffa?

L'indagine in una serie di articoli sul rapporto fra Finanza, Economia e Sostenibilità. Per distinguere fra impegni annunciati e risultati concreti sostenibili. La chiave di lettura realisticamente non é l'etica, ma la convenienza economica o meno verso la sostenibilità da parte di fondi ed imprese. E per il tempo del Post Corona Virus é possibile ed auspicabile che accada qualcosa di nuovo.

​Ma saranno soprattutto le mosse della Grande Finanza verso investimenti nelle industrie che si convertono realmente al green che potranno determinare qualche possibilità di raggiungere in tempo utile il target dell'Agenda Onu 2030 per la Sostenibilità. Altrimenti non occorre essere profeti di sventura di professione per capire che non abbiamo speranze per il nostro Pianeta.

La narrazione della Sostenibilità della parola Sostenibile: news, studi, ricerche ed approfondimenti da fonti autorevoli nella raccolta di articoli: Finanza, Imprese, Sostenibilità e Fuffe

@deliopicciani
Storie nell'Era della Digital Transformation


SOMMARIO
Chi lo direbbe mai che la moda é responsabile del 10% delle emissioni globali mondiali?
Up​date
La Sostenibilità é roba sostenibile? 
La sostenibilità di Piazza Affari. Ma di che sostenibilità parliamo?
Anche il successo dell'impresa ora deve essere sostenibile!
Patrizia Grieco ci dà una chiave di lettura del nuovo Codice per le strategie d'impresa sostenibili
La sostenibilità...della Trasformazione Digitale
Update: Stop email wasting
Sostenibilità sotto il profilo umano
Ci sono anche le fake news sostenibili?
Cos'è per me la Sostenibilità
E voi che ne dite?

Chi lo direbbe mai che la moda é responsabile del 10% delle emissioni globali mondiali?

Venus aux haillons de M. Pistoletto (Fondation Cini, Venise)

Up​date

Lettera aperta di Giorgio Armani a WWD


“Giorgio Armani Writes Open Letter to WWD.
The designer praises a slower fashion movement and plans to realign collections with seasons in stores“

Giorgio Armani invita i colleghi ad un Fashion più Lento e responsabile nel tempo del Post Corona Virus!

Giorgio Armani non solo sfila a porte chiuse durante l'ultimo Fashion Week di Milano. Dona due milioni di euro agli ospedali impegnati in ricerca e converte i suoi stabilimenti italiani alla produzione di camici monouso per gli operatori sanitari.
Ma fa una cosa ancora più importante; qualcosa che mi sprona a credere nel mio pur modesto Progetto di comunicazione Rethinking Italy Post Corona Virus.

Scrive al noto Magazine fashion americano WWD una lettera aperta, prendendo spunto dal loro articolo “Tipping Point: Will the Flood of Collections Yield to Slower Fashion? Designers and executives are recommending fewer, smaller and more season-less collections — and fewer markdowns“.

Scrive di valori e chi mi segue sa quanto io sospetti di questa parola quando é usata dai grandi. Ma mi viene da credergli: perché credo anch'io che l'occasione data da quell'accidente di “Covid porca miseria 19“ é quella di ripensare e rallentare nel modo di vivere economia e consumi.

La lettera di Giorgio Armani la riprenderò perché dà spunti di riflessione per tutti i settori economici e viene da uno dei nostri settori più importanti: Fashion e Made in Italy.

La Sostenibilità é roba sostenibile? 

Nel primo di una serie di articoli dedicati al tema “Finanza, Impresa e Sostenibilità. Impegni seri o solo fuffa?“ ho iniziato ad esplorare usi, abusi e trasversalità della parola Sostenibilità. Ovviamente oltre il significato scontato riferito al clima.

Ed ho iniziato ricordando un detto che usava spesso mio nonno tirando in ballo i dadi alimentari quando si usava abusandone un modo di dire od una parola comuni e scontati.

sostenibilità-in-tutti-i-brodi

La parola Sostenibilità la si mette in tutti i brodi...come i dadi Star!

Lo direbbe mio nonno...
Bè,  ai suoi tempi e ancor oggi era una delle marche di dadi più note.

E nelle mie esplorazioni mi sono imbattuto nella anche nella  moda sostenibile, o meglio. Visti i numeri che ho trovato direi moda insostenibile.

In una delle tavole rotonde del Forum di Davos 2020, Wolfgang Blau di Condè Nast - una delle società di media globali più importanti a livello mondiale - ha parlato della riprogettazione della crescita nel settore della moda.

Vogue Italia ha intelligentemente riportato un articolo da lui scritto per Globalfashion Agenda, un Forum della filiera degli addetti ai lavori nel campo tessile e della moda, creato per sostenere la collaborazione fra industrie per la sostenibilità del fashion.

Nel suo articolo Wolfang Bau ricorda che la sovrapproduzione e smaltimento dei prodotti tessili le cause con il 10% di generazione delle emissioni globali. Basti pensare al poliestere che produce un sacco di carbonio.
E poi non ha mancato di citare dati impressionanti che dimostrano come con l'attuale andamento delle insostenibilità ambientali la Carta delle Nazioni Unite - l'Agenda 2030 - non riuscirà negli obiettivi di riduzione necessarie.

E scrive: «I players del settore in genere affermano di essere pronti ad affrontare la sfida del clima e, se ascoltassimo solo le dichiarazioni dei dirigenti della moda alle conferenze del settore, potremmo considerare il problema quasi risolto. Ma aziende e consumatori sono davvero pronti a sfidare e a ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo moda?».

Una domanda interessante che rispecchia appieno il mio modo di vedere quando Finanza ed Impresa parlano di Sostenibilità.  
In tal caso io sono preso dal sospetto che parlino di fuffa per poi proseguire nelle loro insostenibili worst practice (un pò di inglesometro ma solo raramente, promesso).

E lo stesso Ceo di Condè Nast risponde così citando la ricerca della importante Fondazione Ellen McArthur - immagino sia quella che sto approfondendo dal titolo  and the circular economy - che stima come «Il semplice raddoppio del tempo di utilizzo di ogni capo di abbigliamento potrebbe dimezzare le emissioni di gas a effetto serra dell'industria della moda. L'unico modo per rendere la moda sostenibile è quello di superare l'attuale cultura del consumo limitless».

E con alcuni esempi pratici di best practice Wolfang Bau insiste sulla necessità di disincentivare la moda da buttare, accomunando industria e consumatori per una moda sostenibile all'insegna del less is more.

È impressionante la quantità di vestiario da smaltire ogni anno e questo fenomeno così inquinante ha un responsabile o meglio una responsabile che troppo infrequentemente é messa in stato di accusa, é più facile prendersela con l'industria tessile: la cultura del consumatore che tratta i vestiti come un continuo “usa e getta“.

Le aziende di moda si sono adeguate o forse il consumatore si é adeguato alla comunicazione ossessiva dell'immagine su cui esse spingono: vent'anni fa presentavano due collezioni all'anno, ora si arriva a cinque, in taluni casi 24 in un anno.

Top

La sostenibilità di Piazza Affari. Ma di che sostenibilità parliamo?

Piazza Affari Milano

Di Stefano Stabile - Opera propria

Bè, ve l'avevo detto che la sostenibilità va bene per tutti i brodi. E ci si mete anche la nostra Piazza Affari ovvero la Borsa Italiana.

Entrerà in vigore nel 2021 il nuovo codice per la Corporate Governance. Lo ha annunciato Borsa Italiana, che fa parte del Comitato per la Corporate Governance, presieduto da Patrizia Grieco e composto da esponenti di vertice delle società quotate e delle società di gestione del risparmio, nonché da rappresentanti degli enti promotori (ABI, ANIA, Assogestioni, Assonime, Borsa Italiana e Confindustria). 

Update
Il Codice é stato approvato nella versione definitiva a fine gennaio 2020, per essere applicato dalle società quotate l'anno successivo. Il nuovo Codice promuove fra le società quotate l'adozione di strategie sempre più orientate alla sostenibilità, dove la creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti è perseguita tenendo conto degli interessi degli altri stakeholder.

Il Codice di Corporate Governance (“Codice”) si rivolge a tutte le società con azioni quotate sul Mercato Telematico Azionario (“MTA”) gestito da Borsa Italiana (“società”).

Senza entrare nel merito del dettaglio di ogni parte del Codice, ho condotto una semplice analisi estrapolando i contenuti in cui ricorre il termine sostenibilità: sistema non esemplificativo ma chiaro per capire i contesti in cui viene piazzata la sostenibilità. 

Anche il successo dell'impresa ora deve essere sostenibile!

Questo è il breve corollario di come e quanto il nostro affezionatissimo sostantivo Sostenibilità ricorre anche nel nuovo Codice che le società di Piazza Affari sono state invitate ad adottare.

  • Engagement: L’organo di amministrazione, su proposta del presidente, formulata d’intesa con il chief executive officer, adotta e descrive nella relazione sul governo societario una politica per la gestione del dialogo con la generalità degli azionisti, anche tenendo conto delle politiche di engagement adottate dagli investitori istituzionali e dai gestori di attivi;

  • Piano industriale: il documento programmatico nel quale sono definiti gli obiettivi strategici dell’impresa e le azioni da compiere al fine di raggiungere tali obiettivi in coerenza con il livello di esposizione al rischio prescelto, nell’ottica di promuovere il successo sostenibile della società;
    ​
  • Successo sostenibile: obiettivo che guida l’azione dell’organo di amministrazione e che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli interessi degli altri stakeholder rilevanti per la società;

  • L’organo di amministrazione guida la società perseguendone il successo sostenibile;

  • La politica per la remunerazione degli amministratori, dei componenti dell’organo di controllo e del top management è funzionale al perseguimento del successo sostenibile della società e tiene conto della necessità di disporre di, trattenere e motivare persone dotate della competenza e della professionalità richieste dal ruolo ricoperto nella società;

  • Obiettivi di performance, cui è legata l’erogazione delle componenti variabili, predeterminati, misurabili e legati in parte significativa a un orizzonte di lungo periodo. Essi sono coerenti con gli obiettivi strategici della società e sono finalizzati a promuoverne il successo sostenibile, comprendendo, ove rilevanti, anche parametri non finanziari;
    ​
  • Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi è costituito dall’insieme delle regole, procedure e strutture organizzative finalizzate ad una effettiva ed efficace identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, al fine di contribuire al successo sostenibile della società.

Come avrete notato il concetto di sostenibilità é legato apparentemente a parametri che nulla hanno a che fare con quelli che ci attenderemmo: ad esempio niente ci indica qualcosa riguardo alla sostenibilità ambientale. 

Ma con qualche sforzo nelle pieghe del Codice salta fuori qualche accenno ad aspetti etici e morali nella condotta dell'impresa ed il Consiglio di Amministrazione ne é pienamente investito.

In altre pieghe vi si legge l'invito alla sorveglianza di quelli aspetti che potrebbero nuocere al successo sostenibile: in poche parole - semplifico volutamente il linguaggio complesso adottato - l'attenzione a non fare passi più lunghi della gamba per non far saltare per aria l'azienda con rischi non ben ponderati. 

Infatti salta fuori anche una nuova parola d'ordine che é il derisking di cui ci parlerà Patrizia Grieco, presidente della Commissione Corporate Governance.

Poi, a voler ben leggere scopriamo la traduzione direi originale di sostenibilità nel contesto del Codice: un accenno all'ambiente con il parametro delle best practice internazionali ESG, acronimo che sta per sostenibilità ambientale, sociale e governance. E poi troviamo anche il concetto di engagement.
Ahh, quanto usiamo questa parola nel digital marketing.

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Patrizia Grieco ci dà una chiave di lettura del nuovo Codice per le strategie d'impresa sostenibili

Patrizia Grieco nelle varie interviste soprattutto nella veste di Presidente di Enel, spesso parla di sostenibilità ambientale, dell'importanza del fattore umano ed altri valori che non era usuale sentire da una persona ai vertici nel mondo delle imprese sino a poco tempo fa. Solo che lei interviene da diversi anni sui temi etici dell'impresa.

Come sempre poi resta da analizzare l'ottima immagine che ne emerge rispetto alle azioni che mette in campo nel concreto per essere coerente. Io fino a prova contraria che qualcuno nel caso avrà la bontà di segnalarmi, credo sia una persona seria e corretta.

In un'intervista al Sole 24Ore la stessa Patrizia Grieco ci viene in aiuto nel nostro tentativo di capire meglio il tema della sostenibilità in questo nuovo Codice per le società quotate in Borsa.

Derisking e politiche d'impresa di medio-lungo periodo

«La sostenibilità assume un ruolo centrale nella strategia di un’azienda, sia in termini di indirizzo che di monitoraggio dei rischi. 
Viene tradotta dal codice nel successo sostenibile dell’impresa nel medio lungo termine.

Per anni le strategie sono state dominate da politiche di breve termine, che non controllano e non possono aiutare l’azienda nella determinazione di quelli che sono effettivamente i suoi rischi. Un’azienda sostenibile è un’impresa che ha fatto derisking rispetto alla propria attività e in questo senso è più profittevole nel tempo e non è soggetta in prospettiva a scomparire per rischi che non aveva calcolato. L’approccio di medio-lungo periodo si deve riflettere anche nelle politiche di remunerazione».

Cosa prevede il Codice nel concreto

«Il codice prevede inoltre l’adozione di procedure specifiche relative all’engagement verso gli investitori che devono essere descritte nella relazione sulla corporate governance: un processo necessario perché per asset manager e grandi investitori è prevista l’adozione di una politica di impegno in qualità di azionisti e quindi a loro volta chiedono un dialogo con le aziende in cui investono. 
È un aspetto importante, perché il mondo si complica e una società quotata non ha più soltanto il merito di credito sul quale rendere conto, ma è valutata anche in base a parametri Esg (sostenibilità ambientale, sociale e governance), confrontandosi con un numero indefinito di player sul fronte delle agenzie di rating e degli investitori istituzionali».

Green washing da parte delle imprese: il rischio di una retorica pennellata di verde

 E davanti alla domanda circa il rischio che le aziende si limitino a darsi una “pennellata” di verde e come misurare le azioni, la Presidente del Comitato per la Corporate Governance risponde con esempi significativi. E non manca di accennare al ruolo centrale dei nuovi consumatori circa la sensibilità ambientale.

«Il rischio di green washing esiste. La strategia di un’azienda è improntata alla sostenibilità quando il piano industriale, per il “successo sostenibile” dell’azienda, adotta obiettivi strategici misurabili che devono essere stati definiti tenendo conto dei rischi ai quali il business è esposto a livello ambientale, sociale e di governance. 
Il cda di un’azienda manifatturiera che consumi moltissima acqua, bene prezioso, da subito dovrebbe prevedere le conseguenze che una carenza della risorsa potrebbe avere sulla produzione, trovando sistemi produttivi per un consumo razionale. 
Sta prendendo inoltre piede un modello che orienta soprattutto i giovani verso un modo più consapevole di consumare, che tende a penalizzare chi utilizza in maniera eccessiva risorse naturali o genera danni per l’ambiente. 
E anche questo è un rischio enorme per le imprese. 
Tutto è riconducibile a un grande derisking della propria attività e all’osservanza dei fattori Esg: questi sono importanti al punto tale che le agenzie di rating stanno considerando come tenerne conto e valutando le metriche per misurarli».

Il linguaggio di Patrizia Grieco - normale data la sua posizione - é prudente ma alimenta in qualche modo la speranza che in fatto di sostenibilità, il successo sostenibile possa divenire forse un valore per un nuovo modo di fare impresa.

Ed a tale proposito non mi imbarazzerà usare un termine virale per alimentare nel mio piccolo questo valore: un nuovo umanesimo dentro l'impresa dal successo sostenibile!

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La sostenibilità...della Trasformazione Digitale

Ehhh sì. C'è anche quella. Non dico di essermela inventata io, ma insomma.

Ad ogni modo: esplorando un pò qua ed un pò la potevo non citare tra le problematiche legate alla Trasformazione Digitale..nell'Era della Digital Transformation?

Essa é continua ed inarrestabile ed il tema della sua stessa sostenibilità io lo prendo in seria considerazione.
Perché la Trasformazione Digitale sta incidendo pesantemente - sia con effetti positivi che gravemente negativi - su economia, finanza, sostenibilità a 360 gradi, effetti climatici. In definitiva sulla sostenibilità della nostra vita quotidiana.

Anche senza scomodare la produzione industriale per il digitale, basti pensare a tutti i consumi energetici derivanti dall'uso dei server per immagazzinare i nostri dati sparsi per il mondo, i milioni di smartphone-tablet-notebook-pc da ricaricare ogni giorno.

Ora, ci viene facile capire che dal tubo di scappamento della nostra auto esce il nostro contributo alle emissioni nocive anche se l'autista è un algoritmo dell'AI e chissà poi che l'elettricità con cui la carichiamo non venga ancora dal carbone.

Non é invece così immediato - é un esempio - percepire che il semplice invio di email impegna i server che sono alimentati da energia elettrica: e sono milioni di emal che girano per il mondo ogni giorno. Non sono proprio "Invia" innocui.

Update: Stop email wasting

Asociación Fondo Natural@fondonatural

Nos preparamos para participar en la celebración del 50 aniversario del Día de la Tierra 2020. Contamos contigo! #EarthDay2020 #EarthDay #EarthDaySpain#letsdoitworld #letsdoitspain #digitalcleanup #earthrise

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Se vi sembrava eccessivo che vi segnalassi come il semplice uso di email contribuisca alle emissioni, ecco qui una notizia interessante da fonte attendibile con qualche numero.

Rafael Cereda dal sito Euronews, in occasione della Giornata Mondiale della Terra scrive un pezzo dal titolo: «Cancellando le vecchie email potete contribuire a salvare la terra, ecco come». E ci ricorda che anche le nostre email inquinano il pianeta.

E così i creatori della Giornata Mondiale della Pulizia, "World Clean Up Day" hanno proposta una Giornata Mondiale della Pulizia Digitale.
«Nel bel mezzo del lockdown, "è tempo di prestare attenzione al casino digitale della nostra vita", le parole di Heidi Solba, presidente e CEO della rete di ONG Let's Do It World, che organizza la Giornata mondiale della pulizia. Nel 2019 ha portato 21 milioni di persone a ripulire 180 nazioni». 

Secondo Solba «se da un lato il confinamento ha migliorato la qualità dell'aria, dall'altro sta moltiplicando in modo esponenziale l'uso della rete Internet. E anche se non lo percepiamo, anche memorizzare dati inquina. L'impronta di carbonio di Internet è pari al 3,6% di quella globale, simile a quella del traffico aereo.
Mantenendo "puliti" i nostri dispositivi, ne allunghiamo la vita, riducendo quindi i consumi e la produzione di rifiuti e di CO2. Un computer ordinato aiuta la concentrazione e ad avere una mente più sgombra».

Ecco alcuni dati - curiosi e soprattutto impressionanti devo dire - forniti dagli organizzatori:

  • Se ogni persona in Francia cancellasse 50 email, sarebbe come spegnere 1,6 miliardi di lampadine a risparmio energetico per un'ora, oppure spegnere le luci della Torre Eiffel per 24 ore, o addirittura l'equivalente di mezza giornata di consumo di elettricità in tutta Parigi;
  • Se ogni adulto nel Regno Unito inviasse un'email di ringraziamento in meno al giorno, il risparmio in emissioni di carbonio annue sarebbe d oltre 16.433 tonnellate; ovvero tanto quanto 81.1522 voli per Madrid o la scomparsa dalle nostre strade di 3mila auto diesel.
  • Ogni email di spam, anche se non viene aperta, rilascia circa 0,3 grammi di CO2 nell'atmosfera. Un'email con allegato ne rilascia 50, di grammi.

Quindi l'invito a «ripulire gli smartphone da file inutili e applicazioni inutilizzate, così come computer, account di posta elettronica. Ma, soprattutto, cercare di modificare il nostro uso di Internet per ridurre l'invio di email e la moltiplicazione di file ripetuti o inutili.
Si tratta di una pulizia alla portata di tutti, non bisogna nemmeno alzarsi dal divano. Si stima che gli utenti cloud siano 3,6 miliardi. Se ognuno di loro trasferisse 1 GB di dati su dischi rigidi esterni, i data center verrebbero alleggeriti di 3,5 milioni di TB. Ovvero il 20% del consumo energetico mondiale previsto da qui al 2025».

Sostenibilità sotto il profilo umano

Così come la ormai ineludibile nuvola di dati - siamo tutti cloud! poveri noi - richiede server sempre più giganteschi e riscaldano così tanto che per consumare meno li mettono al Polo Nord e anche nelle caverne della Val di Non nel mio Trentino, magari a fianco di quelle in cui sono conservate le mitiche mele Melinda (non sto scherzando ma ad ogni modo controllerò meglio il fenomeno della "grotta nonesa chiamata cloud").

Anche tecnologie emergenti come la blockchain e il futuro super computer quantistico scontano attualmente il problema degli enormi consumi di energia elettrica.

Ma la Digital Transformation impone forse più di tutto una sua sostenibilità sotto il profilo umano.
Ed insieme alle grandi opportunità che essa offre, si comincia a percepire il pericolo di correre verso l'alienazione disumanizzante cui le tecnologie possono portare: dall'AI all'uso sin da piccoli dello smartphone, alle bolle polarizzanti dei social che non lasciano spazio all'autonomia di pensiero.

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Ci sono anche le fake news sostenibili?

Non credo proprio, a meno che qualche organismo internazionale non ne faccia una classificazione o meglio un fattore di ranking in base alla loro “porcheriosa disonestà“. Facendone passare magari quelle meno stomachevoli.

Nell'Era della Digital Transformation una cosa però sarà molto difficile rendere sostenibile: la diffusione, intensità e pervasività delle fake news. Indipendentemente dal loro grado di gravità nella disinformazione.

Le fake news esistono sin da quando gli uomini sedevano attorno al fuoco nelle caverne. Ma non c'erano ancora gli smartphone ed i Social per avere ben oltre il miliardo di esseri umani comunicanti sparsi sulla Terra, seduti possibilmente da soli attorno ad uno schermo a spolliciare (grazie al probabile autore del termine, lo zio Monty).

Ad ogni modo credo che questo articolo lo dovrò aggiornare spesso mano a mano che mi imbatterò in sostenibilità di cui valga la pena parlare ed approfondire.

Ritratto Delio Picciani

Cos'è per me la Sostenibilità

L'adozione di un insieme di valori trasmessi con azioni concrete e coerenti per incidere su Ambiente, Società, Economia.
Per garantire una crescita dell'Uomo e del Bene Comune in maniera armoniosa e rispettosa.


Lasciando qualcosa di buono alle future generazioni.

E voi che ne dite?

E voi? Avete qualche tema che riguardi la Sostenibilità al di là di quella ambientale che volete suggerirm?

Ora, se avete suggerimenti sotto con i vostri commenti. Censuro prima della pubblicazione solo chi insulta ed infrange i principi della nostra Costituzione oltre che il nostro Codice Penale e soprattutto...il buon senso.
Le contestazioni al mio pensiero o la contestazione di dati, fatti, o ancora rilievi sulla loro inesattezza sono invece assolutamente lasciati alla  vostra libertà. Se con ulteriori verifiche capisco che hanno fondamento,  ringrazierò i miei correttori che mi aiutano ad imparare e sbagliare meno. 

Storie

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Finanza, Impresa e Sostenibilità. 
Impegni seri o solo fuffa?

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Homo digitalicus per passione, fra i miei molti interessi sono anche un divulgatore approssimativo informato sui fatti e misfatti nell'Era della Trasformazione Digitale. Qui condivido le mie esplorazioni sui suoi effetti nell'Economia e nella Società. That's it!

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